da “La Voce del Popolo” di Fiume
di Rosanna Turcinovich Giuricin
Oltre ad essersi esibiti in occasione del 27º Concorso pianistico internazionale, i tre solisti hanno reso omaggio al ragazzo a cui è intestato il riconoscimento
27 anni…e sembra ieri: nasceva a Trieste il Concorso pianistico “Stefano Marizza” per ricordare questo splendido ragazzo, mancato prematuramente per un assurdo incidente della strada. Rubato all’effetto della famiglia, degli amici, dei colleghi dell’UPT dove lavorava ed era destinato a diventare uno dei dirigenti dell’ente per le sue alte qualità professionali e umane. Si era laureato con il prof. Luciano Lago. Da allora, ogni anno si tiene questa prova che ricorda il suo amore per il pianoforte, anche nella musica Stefano eccelleva. Che cosa sanno i partecipanti al Concorso di questo ragazzo?
”Alla prima prova e alla premiazione – racconta non senza emozione il pianista e docente di Stefano, Massimo Gon – ricordo la sua figura. Il Concorso infatti è stato voluto per rendergli omaggio e non dimenticarlo. Racconto della serietà con cui affrontava la scuola e poi il lavoro, ricordo la sua generosità, il suo amore per gli altri che non può e non deve svanire”.
Un prova impegnativa
Sono tre talentuosi solisti i premiati al 27.esimo Concorso pianistico internazionale “Stefano Marizza”: la pianista veneziana Giulia Toniolo (I premio), il pianista serbo Milan Slijepčević (II premio) e la pianista macedone Teodora Kapinkovska (III premio). In 27 anni i premiati sono stati quasi un centinaio e diverse centinaia i partecipanti se si considera che in alcune edizioni hanno partecipato anche 25 giovani esecutori.
”Il Concorso – spiega ancora Massimo Gon – viene proposto nei Conservatori anche a livello internazionale. Negli anni è cresciuto di qualità e proprio per questo motivo i partecipanti sono di meno, la prova a cui vengono sottoposti è impegnativa. Si tratta di preparare quattro concerti molto articolati, con più pezzi, un incalzare di abilità che non è da tutti. Ci vogliono maturità e talento”.
Un progetto ben pensato
Così è stato quest’anno, a quanto ci dice Susanna Isernia, da sempre definita la “segretaria” del Concorso. I genitori di Stefano da qualche anno non si spostano più da Fogliano, ma sono gli organizzatori a raccontare loro lo svolgimento delle prove, oltre ad organizzare dei concerti nella piccola ma importante sala di Fogliano dove è stato portato il pianoforte che fu di Stefano.
È tutto un mondo che si muove nel nome di Marizza. Anche con l’appoggio del Conservatorio Tartini di Trieste, del suo direttore artistico Luca Trabucco, che si è appassionato all’evento. Si voleva portare il concerto finale al Ridotto del “Verdi” di Trieste, per quest’anno non è stato possibile ma si ritenterà. I vincitori, oltre al premio in denaro vengono invitati a dare due concerti in Italia e uno in Istria, ne beneficiano quindi anche le Comunità degli Italiani che Marizza seguiva nei suoi compiti di lavoro e con tanto slancio come collaboratore in forze all’UPT. Mentre i concerti in forma pubblica nell’ambito del Concorso alla Sala “Tartini” del Conservatorio triestino, sono stati inseriti nell’ambito del cartellone autunnale dei “Concerti”. Il Conservatorio “Tartini” di Trieste, in collaborazione con la Famiglia Marizza è anche promotore del Premio.
L’eccellenza dei partecipanti
Quasi trent’anni, la forbice si allarga sempre più ma Stefano, che rimane giovane nei nostri ricordi, non è mai stato dimenticato. Un impegno ma anche una promessa per molti che l’hanno conosciuto. Che cosa rappresenta?
“È una sfida – afferma Gon – ma anche un ambizioso traguardo. Io non insegno più al Conservatorio ma continuo a curare il Concorso perché lo ritengo di grande spessore, importante a livello nazionale e internazionale. Mi gratifica il fatto che i partecipanti, che qualche anno fa avevano fallito le prove perché ancora acerbi, ora siano tornati maturi e pronti per essere dichiarati i migliori, a significare che da questo Concorso hanno saputo trarre insegnamento, entusiasmo e forza per cui oggi esprimono un’eccellenza… Una confessione: non mi era mai successo in questi 27 anni, ma durante quest’ultima edizione, nell’esecuzione di uno dei pianisti migliori, ho rivisto Stefano, lo stesso slancio, la passione, la forza e… mi sono commosso”.
Anche il pubblico ha sorpreso la giuria, gli spettatori intervenuti al concerto, hanno potuto esprimere il proprio voto per contribuire a designare il vincitore della 27.esima edizione del Premio. La loro scelta alla fine è stata quella della giuria, un risultato inaspettato ed alto. La Commissione di Giuria era formata dai pianisti Massimo Gon (presidente), Luca Trabucco (direttore artistico), Aki Kuroda e Gesualdo Coggi; Paolo Fazioli, presidente e fondatore del prestigioso brand di pianoforti con sede a Sacile (Pordenone) e Luca Fazioli. A integrare la Giuria, per le prove finali, la pianista Maia Glouchkova, vincitrice della prima edizione del Premio. Segretaria del Concorso, Susanna Isernia.
Il programma ha proposto musiche di S. Rachmaninov, con la Sonata n. 2 op. 36 eseguita da Teodora Kapinkovska; di J.S. Bach, Preludio e fuga in fa diesis min. BWV 883, e di A. Scriabin la Sonata n. 5 op. 53 eseguite da Milan Slijepčević; infine di F. Mendelssohn, la Fantasia in fa diesis min. op. 28 e di L. Liebermann, Gargoyles op. 29, eseguite da Giulia Toniolo.
Presenti al concerto i rappresentanti del Conservatorio Tartini e i sostenitori storici dell’iniziativa, il cav. Alessandro Rossit e la scrittrice Marina Petronio.