da “Il Piccolo” di Trieste
di Giulia Basso
“Confessioni” e ricordi di Fedriga durante l’incontro nel salotto triestino della marchesa Carignani davanti a una sessantina di socie dell’Ande
“Nel 2018 non era mia intenzione fare il presidente della Regione, pensavo di tornare per la terza volta a Roma. Ma c’è stato quasi un appello alla mia candidatura e, col senno di poi, ringrazio di non essermi ascoltato e di aver invece dato retta al sentimento popolare in Friuli Venezia Giulia. Fare il presidente della regione mi ha profondamente cambiato, tanto più perchè è accaduto in un periodo particolarmente critico, segnato da una pandemia, una guerra in Europa, problemi di siccità e incendi sul territorio come non se n’erano mai visti”.
Siamo nell’elegante salotto triestino della marchesa Etta Carignani, fra librerie, quadri, divani, tendaggi e tavoli d’antica foggia. A parlare è Massimiliano Fedriga, ospite d’eccezione della serata organizzata dalla presidente di Ande Trieste. Intorno a lui una sessantina di socie dell’Associazione nazionale donne elettrici, che l’ascoltano con grande attenzione. Al suo stesso tavolo la marchesa e la presidente nazionale di Ande, Marisa Fagà, giunta da Catanzaro per non mancare all’appuntamento. Un tavolo dei relatori cui a un certo punto si aggiunge anche, invitata dal presidente che ne tesse le lodi, l’assessore Alessia Rosolen.
“E’ un onore essere qui, perchè l’opera di sensibilizzazione che Ande porta avanti sull’importanza di prendere parte alla vita politica è fondamentale in quest’epoca di scarsa partecipazione”, è il commento di Fedriga, che per la serata sfoggia un elegante completo grigio. Per il presidente della Regione, che per questo appuntamento a schiacciante maggioranza femminile s’è fatto accompagnare dalla moglie, è l’occasione per parlare a ruota libera e con un tono più sbottonato del solito di quanto è stato portato a casa dalla sua Giunta in questi cinque anni di governo del Fvg e di quello che si vorrebbe fare in futuro, se il prossimo aprile arriverà la riconferma alle urne. Con una parentesi dedicata alla sua autobiografia, uscita la scorsa estate in libreria e che ha dedicato al padre e alla consorte.
“Forse non è premiante in vista della campagna elettorale, ma continuerò a dire che non sono infallibile. Questa esperienza di cinque anni però mi ha cambiato: mi ha insegnato a distaccarmi dalle logiche parlamentari, che portano allo scontro – dichiara Fedriga -: qui nel nome della concretezza quotidiana si supera la contrapposizione a prescindere, si ascolta di più e si va oltre le semplificazioni usate nell’attività politica nazionale”.
Fedriga ripercorre i problemi creati dalla pandemia e i primi istanti, quando si trattava di decidere quali misure mettere in campo a fronte di una situazione completamente sconosciuta e dell’esigenza di contemperare la salute pubblica con l’economia.
“Quando a marzo del 2020 ho dovuto decidere se rinnovare le misure restrittive messe in campo mi sono chiesto soltanto: “Domani i miei figli li manderei a scuola?”. E mi sono risposto di no”. Ma a consentire al Fvg di uscire dal tunnel nel 2021 come la regione con la migliore crescita economica di tutt’Italia, dice ancora Fedriga, è stata “la capacità di reazione enorme della comunità del Fvg, a partire dal sistema socio-sanitario che ha compiuto un lavoro incredibile”. Fedriga parla anche di autonomia, che “non esiste senza risorse finanziarie”. Motivo per cui si è rinegoziato con il governo per ridurre i contributi della regione per il saldo della finanza pubblica: nei prossimi cinque anni, ricorda Fedriga, risparmieremo più di due miliardi di euro rispetto alla situazione di inizio mandato.
E poi c’è il tema della fiscalità degli enti locali, per cui da questo primo gennaio in Fvg non esiste più l’Imu ma l’Ilia, che è stata calmierata per le imprese e si vorrebbe rimodulare anche per i privati cittadini. Tra i molti temi trattati due parole anche su Porto Vecchio, dove verrà spostata la sede della Regione: “Abbiamo acquistato un hangar in più per realizzare un’area dedicata alle startup, in collaborazione anche con alcune realtà statunitensi, affinchè all’estero si scelga il Fvg e Trieste per l’innovazione tecnologica”.