da “La Voce del Popolo” di Fiume
E’ Dora Deliyska, pianista bulgara ventitreenne, la vincitrice della settima edizione del Premio Pianistico Internazionale “Stefano Marizza”, la cui cerimonia di premiazione si è svolta nella serata di giovedì 20 novembre nell’Aula Magna del Conservatorio “Tartini” di Trieste.
Il Premio è promosso ogni anno dall’Università Popolare di Trieste, dal Conservatorio e dalla famiglia Marizza, al cui figlio e all’onore della sua memoria è dedicato il Premio.
Deliyska ha conquistato la giuria “per la sensibilità dimostrata e la capacità di differenziare gli stili, evidenziati da una esecuzione elegante e di grande equilibrio”.
La commissione giudicatrice era formata da Marie Louise Bastyns Zadra (Ecole Internationale de Piano presso la Fondation CIEM Mozart a Losanna), Giorgio Lovato (Conservatorio di Musica “Benedetto Marcello” di Venezia), Massimo Gon e Giuliana Gulli Agostini (Conservatorio di Musica “Giuseppe Tartini” di Trieste), presieduta da Jürg Von Vintschger, dell’Accademia di Musica di Vienna.
Il premio speciale è stato conferito invece a un giovane triestino, Lorenzo Cossi, 21 anni, “per l’autenticità che muove il suo sentimento musicale e la grande naturalezza del suo pianismo”.
A questa settima edizione del Premio Marizza hanno partecipato pianisti provenienti da Italia, Austria, Ungheria, Serbia e Kazakhstan.
Cossi ha proposto un azzeccato abbinamento, Petrassi (nn. 1, 3, 8 dalle 8 Invenzioni) e Rachmaninov (nn. 4,5, 6, 7, 10, 2 dai 10 Preludi op. 23), con un’esecuzione dal timbro e tocco pulitissimi, dai passaggi col fortissimo di Petrassi allo struggimento dei Preludi, con le note “posate” con studiata lentezza per poi rinvigorirsi nel trasporto e nella destrezza del susseguirsi delle scale cromatiche.
Deliyska ha aperto con un tranquillo “Rondò in la minore KV 511” di Mozart, per passare al romanticismo pieno di passione di Chopin, di cui ha eseguito le ”Variations brillantes op. 12”, vivacissime e vitali dalla prima all’ultima nota, per concludere con un’energica “Toccata” di Sankan, in cui la pianista ha dimostrato una forza d’espressione notevole.
Gremita di pubblico la Sala “Tartini” per un Premio che si sta espandendo sempre più, oltrepassando i confini dei Paesi d’Alpe Adria per coinvolgere tutto il mondo. Il bando di concorso del premio, infatti, quest’anno ha trovato collocazione in un’importante pubblicazione della Fondazione Gustav A. Alink, contenente importanti concorsi pianistici a livello mondiale.
Doriana Segnan