da “La Voce del Popolo” di Fiume
Lo spettacolo “L’Italia in musica”, scritto e interpretato dal cantante, compositore, presentatore e intrattenitore triestino Alex Vincenti, è stato presentato mercoledì sera nella sede della Comunità degli Italiani di Valle. Vincenti ha eseguito le canzoni con il suo caratteristico stile, accompagnato dal “pianoforte elettronico” autocostruito. E, come spiegato durante l’esibizione, Vincenti ha cercato di ricreare al suo pianoforte le sonorità dell’epoca per far rivivere le sensazioni e le emozioni di uno dei periodi più belli della musica e della storia italiana. Nella sua esibizione il cantante ha riproposto non soltanto le canzoni più belle, ma anche i più grandi protagonisti di quegli anni, che ha saputo reinterpretare in maniera splendida. Una serata iniziata sulle note di “Amore scusami”, cantata dall’italianissimo John Foster, al secolo Paolo Occhipinti, per proseguire con “Come prima” di Tony Dallara e con l’indimenticabile “Nel blu dipinto di blu” di Domenico Modugno, per arrivare alla più grande voce femminile della musica italiana, Anna Maria Mazzini (dal 2006 Quaini), in arte Mina, con la sua emozionante versione de “Il cielo in una stanza”.
Lo spettacolo è continuato con “Legata a un granello di sabbia” di Nico Fidenco e con una delle canzoni italiane più famose al mondo, “Quando, Quando, Quando” di Elio Cesari, in arte Tony Renis; poi, di Rita Pavone, “Come te non c’è nessuno”, “Sapore di sale” del grande Gino Paoli, e un brano dell’amatissimo Gianni Morandi, “La fisarmonica”. La cavalcata è proseguita con “Azzurro” di Adriano Celentano, “Rose rosse” di Massimo Ranieri e “La prima cosa bella” di Nicola di Bari. Non sono mancate canzoni più recenti come “Tanta voglia di lei” dei Pooh e le immancabili “Piazza Grande” di Lucio Dalla e “Il mio canto libero” di Lucio Battisti.
Il concerto è stato arricchito dalla proiezione di immagini dei favolosi anni Sessanta: spezzoni dei Festival di Sanremo dell’epoca e scene di vita quotidiana, come pure dagli aneddoti dei vari brani, raccontati dall’affascinante voce di Susanna Isernia, responsabile del Settore culturale dell’Università Popolare di Trieste. L’artista triestino ha concluso il concerto dedicando una canzone a tutti i presenti, “L’Italiano (Lasciatemi Cantare)” di Toto Cutugno. Un viaggio, questo, nei più famosi brani nazionali proposti alle Comunità degli Italiani grazie all’organizzazione dell’Università Popolare di Trieste, dell’Unione Italiana e della locale Comunità degli Italiani, con il contributo del Ministero italiano degli Affari Esteri.
Kristina Blecich