da “La Voce del Popolo” di Fiume
Il complesso bandistico della Comunità degli Italiani di Visinada ha celebrato in ottima compagnia i 25 anni della sua fondazione
Un’esplosione di note e sentimenti, con un eccezionale trasporto per la musica, ha coinvolto fin da subito il pubblico intervenuto alla celebrazione del 25.esimo anniversario della fondazione del complesso bandistico della Comunità degli Italiani di Visinada. Ad anticipare il tutto un cortometraggio che testimonia l’importanza della musica per la località, nella quale rimane, da più di cent’anni, un punto di riferimento sociale e culturale per i cittadini di vari interessi e sensibilità, accomunati dall’amore per la musica bandistica.
La banda era e rimane quella che accompagna sia feste che lutti, quella che celebra e onora, quella che rappresenta Visinada e la Comunità degli Italiani a ogni manifestazione. Oggi possiamo dire che questo concetto è andato oltre alla vecchia idea di orchestra; esso rappresenta un legame di amicizia, tolleranza, stima e rispetto tra i giovani e i meno giovani che oggi compongono un vero complesso bandistico, in quanto negli anni si è ramificato in diverse sezioni, includendo voci, strumenti e generi musicali di ogni tipo, rendendo i prorpi concerti sempre più energici e indimenticabili.
Così è stato pure sabato sera nella Casa di cultura visinadese, di fronte a un numerosissimo pubblico. In prima fila le autorità, tra le quali il sindaco di Visinada, Marko Ferenac, il Console generale d’Italia a Fiume, Paolo Palminteri, la vicepresidente della Regione istriana, Giuseppina Rajko, il presidente della Giunta esecutiva dell’UI, Marin Corva, il presidente dell’Assemblea UI, Paolo Demarin, Susanna Isernia, in rappresentanza dell’UPT, il parroco locale Leonardo Krakan, il direttore dell’Ente turistico di Torre-Abrega, Denis Žužić e Antonio Boccati, primo presidente della CI di Visinada. Il presidente dell’UI, Maurizio Tremul, non potendo essere presente, ha voluto comunque essere vicino agli amici di Visinada, inviando una lettera di congratulazioni.
di Erika Barnaba