da “Il Piccolo” di Trieste
Matteo Andri, 23 anni, di Magnano in Riviera, è il vincitore della nona edizione del Premio Pianistico internazionale “Stefano Marizza”, promosso come ogni anno dall’Università Popolare di Trieste assieme al Conservatorio “Giuseppe Tartini” di Trieste e alla Famiglia Marizza. Seconda è arrivata Mai Takahashi, giapponese, 25 anni. La cerimonia di premiazione si è svolta nella Sala “Tartini” dell’omonimo Conservatorio di Trieste. Il Premio, che consiste in un concorso pianistico internazionale riservato ai giovani pianisti di tutti i Paesi, vuole onorare e ricordare la figura di Stefano Marizza, giovane collaboratore dell’Ente nonché uno dei migliori allievi di pianoforte diplomatosi al Conservatorio della città, scomparso a soli 27 anni di età. Nato a Fogliano il 9 dicembre 1969, inizia a studiare pianoforte sotto la guida della maestra Gianna Visintin. Dal 1988 è allievo del Maestro Massimo Gon presso il Conservatorio triestino, dove si diploma, con ottimo punteggio, nel 1995. Nel 1994 si laurea in materie letterarie, con lode, alla Facoltà di Magistero di Trieste e, l’anno seguente, si iscrive al corso di laurea di pedagogia. Da anni collaborava con l’Università Popolare di Trieste dove era stato assunto nel gennaio 1996 ed era considerato uno dei funzionari emergenti. L’idea del Premio pianistico è nata, oltre che naturalmente per onorarne la memoria, per promuovere la cultura musicale in suo nome. Alessia Rosolen, in qualità di consigliere dell’Università Popolare, ha ricordato la figura di Stefano, e ha sottolineato “la ferma volontà, anche quando il bilancio non lo permetteva, di proseguire questo premio” e la magnanimità dei genitori di Stefano che, “invece di chiudersi nel loro dolore, hanno aperto il loro cuore, orgogliosi del loro figlio”. Hanno preso inoltre la parola il Direttore del Conservatorio Massimo Parovel, che ha rimarcato come questo premio sia un’occasione preziosa per poter diventare musicisti, mestiere per il quale è necessario un lungo lavoro, che si costruisce giorno dopo giorno. La giuria era formata quest’anno da Pietro de Maria, Scuola di Musica di Fiesole, Massimo Gon, del Conservatorio “Tartini”, Daniel Rivera, Escola Xadrez Pontevedra, Jürg Von Vintschger, Accademia di Musica di Vienna). Il Presidente della giuria Dario De Rosa, della Scuola Superiore Internazionale di Musica da Camera del Trio di Trieste, ha spiegato le modalità del premio ed ha proclamato i vincitori, che sono stati presentati da Susanna Isernia, dell’Università Popolare, che ha curato l’intera serata. Si è esibita per prima Mai Takahashi, con la Sonata K 576 primo movimento di Mozart e la Sonata in si bemolle D 960 primo movimento di Schubert, con un suono pulito, preciso, ottimo timbro, buoni virtuosismo e melodica. Matteo Andri ha proposto la Sonata in si minore di Liszt, interpretando il brano con carattere, forza, incisività e una potenza nelle mani ammorbidita alla perfezione da una dolcezza purissima. Andri ha sciorinato una quantità incredibile di scale cromatiche, dosando il piano e il forte con una sapienza e una capacità intuitiva nel volgere un brano di notevole difficoltà e modulando virtuosismi con fluidità, leggerezza, armonia e decisione. Presenti in sala, oltre che l’intera commissione, anche il Direttore Generale dell’Università Popolare Alessandro Rossit e i coniugi Marizza, i quali ogni anno permettono a tanti giovani di esprimersi con la musica e, magari, di costruirsi anche un futuro.
Doriana Segnan