da “Il Piccolo” di Trieste
TRIESTE – Una ventina gli iscritti, nove gli effettivi partecipanti e tre vincitori di assoluto rilievo: questi i numeri della quinta edizione del Premio pianistico internazionale “Stefano Marizza” promosso dall’Università Popolare di Trieste in collaborazione con il Conservatorio Tartini e la famiglia Marizza per onorare la memoria del suo giovane collaboratore nonchè eccezionale pianista prematuramente scomparso. Alla cerimonia di premiazione, svoltasi nell’aula magna del Conservatorio, il direttore Massimo Parovel ha sottolineato come il premio rappresenti, per i giovani musicisti, un’occasione di confronto nonchè “una tappa importantissima per costruire la propria personalità”, mentre il presidente dell’UpT Aldo Raimondi ha detto come tutto ciò sia “un atto di pura commozione nel ricordare un personaggio come Stefano, che è ancora nel cuore di tutti per la sua totale dedizione ai giovni e alla musica”.
E’ per questo che lo scopo del premio – nelle parole del maestro Dario De Rosa – non è quello di stabilire delle graduatorie di merito, poichè tutti i concorrenti sono alla pari, ma rappresenta, semmai, “un convegno affettuoso, un incontro sentimentale nel dolce ricordo di Stefano”. A vincere il premio di quest’anno è stata la romena Raluca Stirbat, scelta dalla giuria (presieduta da Dario De Rosa e formata dai pianisti Massimo Gon e Giampaolo Stuani del Conservatorio di Trieste, György Nádor dell’Accademia di Musica “Ferenc Liszt” di Budapest e Jürg von Vintschger dell’Accademia di Musica di Vienna) per essere già ampiamente in possesso di “tono e distinzione concertistica” mentre il premio speciale è andato a Ferdinando Mussutto e l’attestato di merito alla slovacca Barbara Lancaricova.
E’ seguito il concerto dei vincitori che ha messo in luce sia l’impeccabile preparazione tecnica sia un’opzione interpretativa artisticamente matura e convincente. Barbara Lancaricova, energica e grintosa, si è egregiamente disimpegnata nella congeniale trama virtuosistica degli “Etudes-tableaux op. 33” di Rachmaninov mentre Ferdinando Mussutto, prezioso nel tocco e levigato nel suono, ha gratificato il pubblico con un’adamantina lettura della “Partita n. 2 in do min.” di Johann Sebastian Bach.
Infine la vincitrice Raluca Stirbat alle prese con le difficoltà da sesto grado profuse da Liszt nella “Sonata in si min.”, è riuscita a dosare con intelligenza e passione il peso di una sonorità travolgente rendendo, nella sua brillante trasposizione, tutto lo charme di un brano che è un vero e proprio poema sinfonico per pianoforte e che è stato accolto, alla fine, da prolungati e scroscianti applausi.
Patrizia Ferialdi