ChersoArrivati a Faresina, sull’isola di Cherso, passiamo vicino al villaggio di Dragožetići e quindi avanziamo verso la Sella della Bora, dove sostiamo per ammirare il paesaggio incredibile e gli avvoltoi grifoni.

Quindi scendiamo verso il paese di Caisole – Beli.

Dall’insediamento romano, Caisole deriva da Caput Insulae, mentre Beli sembra derivi da Béla IV, monarca ungherese del XIII secolo che fuggendo dai Tartari trovò rifugio sull’isola di Cherso.

Il nostro amico e guida turistica, Loris Dilena, ci segnala il ponte d’epoca romana, perfettamente conservato.

Visitiamo l’Eco-centro Caput Insulae, che da decenni si occupa della tutela dei grifoni, gli avvoltoi dalla testa bianca.

Quindi senza indugio ci dirigiamo verso il magnifico paese di Lubenizze, sospeso tra cielo e mare, appollaiato su uno sperone roccioso. Le case si fondono con la rupe, che fa da basamento. Qui, visitiamo la chiesetta gotica di S. Antonio, eretta nel XV secolo.

Sul muretto, nei pressi della chiesa, consumiamo la “marenda”.

L’escursione prosegue alla volta di Cherso, con il suo tipico mandracchio e le case veneziane. Ancor oggi, nella loggia eretta nel XVI secolo, si vendono i prodotti dell’isola, tra cui il celebrato olio di oliva. Alle spalle della loggia, la chiesa gotica di Santa Maria della Neve, con campanile del XVIII secolo. Passeggiamo per le strette vie del centro, fino ad arrivare alla locanda “Bonaca”, dove consumiamo il pranzo.

In serata, rientriamo a Villanova del Quieto, con l’intento di ritornare presto alla scoperta di luoghi a noi poco conosciuti.

 

A Cherso, con gli amici di Villanova